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38a3e8199d
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@ -4,4 +4,4 @@ editors=["raytrayen.md"]
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> In seguito al crollo delle ideologie assolute che aveva caratterizzato il XX secolo, dal punto di vista culturale, si individuò la tendenza di fondo del mondo di fine millennio nella cocacolonization, cioè nell’intreccio su scala planetaria di consumi materiali e culturali fino ad allora ritenuti appannaggio esclusivo di una sola civiltà: da merci-simbolo americane come la Coca Cola e McDonald’s, a cibi giapponesi come il sushi o italiani come la pizza e gli spaghetti, alle musiche etniche africane. Tale tendenza ha a lungo termine portato all’unificazione culturale e alla ulteriore depersonificazione della creatività degli individui, lasciando in mano alle grandi aziende multinazionali il libero arbitrio per quanto riguarda le politiche cittadine e, allo stesso tempo, il dominio nel settore del mercato dell’arte e quindi della richiesta del pubblico. - 
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from Storia Contemporanea. Il Novecento, vol. 2, Mondadori, Milano, 2006, pp. 213-218, 1a ed. 2002
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@ -3,7 +3,7 @@ editors=["raytrayen.md"]
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title="7000 querce - in difesa della natura"
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Nel 1982 Joseph Beuys viene invitato a partecipare a “Documenta” che si tiene a Kassel ogni cinque anni, in quell’occasione era Documenta VII.
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Presentò un’opera per me fondamentale “Le 7000 querce” un lavoro che sviluppa e avviluppa nel tempo, in quanto ha una sua semplice complessità. Si deve arrivare fino al 1987, un anno dopo la sua morte, poiché per comprare e piantare le 7000 querce, Beuys aveva creato una filiera ritualistica, ovvero, aveva disposto davanti al Museo Fredericiano 7000 lastre di basalto. Queste lastre venivano adottate da chiunque lo volesse, e il denaro ricavato serviva a comprare e piantare le querce.
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title="Structure"
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editors=["beatriceg.md"]
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Everywhere I go, I check the map and looking at the map of Calasetta I wonder why it's has a grid structure. The grids system doesn't really belong to Italy and I was surprised to find it here.
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Everywhere I go, I check the map. Looking at the map of Calasetta I wonder why it has a grid structure. The grid system isn't typical of Italy and I was surprised to find it here.
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Architecture, roads and system tell so much about a place. Somehow it feels a bit in contraposition within the idea of the small town in the southern region of Italy.
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Architecture and the system of roads tell so much about a place. Somehow it feels a bit in contraposition with the idea of the small town in southern Italy.
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title="Il progetto di Ultrabandiere"
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editors=["raytrayen.md"]
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> Il laboratorio che meglio sintetizza e spiega la didattica del collettivo artistico  è Ultrabandiere, laboratorio ideato con Mattia Branca e attuato, nel 2019, allo Spazio Popolare Neruda, un occupazione abitativa multiculturale di Torino. Le creazioni, simili al progetto Bandiere Parlanti, furono vessilli cuciti con stoffe di riuso con l’intento di raccontare la storia e i sogni degli autori. Il progetto si è ispirato, come Bandiere Parlanti, alle Bandiere Asapo delle popolazioni Fante del Ghana; queste sono usate dagli abitanti per tramandare la storia del villaggio e attraverso l’uso di immagini e colori gli autoctoni riconoscono la narrazione, la capiscono e la raccontano. Il sapere orale viene tramandato per immagini. Il titolo scelto, per il progetto, rappresenta molto bene la volontà di superare il concetto stesso di bandiera nazionale che identifica qualcosa ma esclude qualcos’altro. Le opere si presentano come narrazioni aperte, da interpretare, ma che parallelamente propongono iconografie colme di significato. «L’arte non vuole costruire un’identità comune ma cercare di comprendere la complessità dell’identità che abbiamo, il linguaggio artistico include e supera i confini, soprattutto se si lega alla storia».203 L’esperienza di Ultrabandiere è stata emblematica, poiché si è trattato di uno dei casi meglio riusciti dell’unione tra diverse tecniche e discipline che hanno emesso in atto una differente maniera di lavorare ponendosi contro i dogmi imposti dalla società occidentale. Il progetto si è svolto in un edificio occupato, con famiglie richiedenti asilo, persone senza una casa: gli invisibili della società. Il massimo risultato non si ebbe con la sola creazione delle bandiere, ma anche grazie al fatto che i vessilli vennero esposti e accompagnati dai loro autori, in luoghi istituzionali quali musei, fondazioni e università. Questo fece sì che i creatori, con le loro storie, venissero messi a diretto contatto con spazi e persone con cui difficilmente sarebbero riusciti (e riuscirebbero tuttora) ad interagire.
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Il laboratorio che meglio sintetizza e spiega la didattica del collettivo artistico  è Ultrabandiere, laboratorio ideato con Mattia Branca e attuato, nel 2019, allo Spazio Popolare Neruda, un occupazione abitativa multiculturale di Torino. Le creazioni, simili al progetto Bandiere Parlanti, furono vessilli cuciti con stoffe di riuso con l’intento di raccontare la storia e i sogni degli autori. Il progetto si è ispirato, come Bandiere Parlanti, alle Bandiere Asapo delle popolazioni Fante del Ghana; queste sono usate dagli abitanti per tramandare la storia del villaggio e attraverso l’uso di immagini e colori gli autoctoni riconoscono la narrazione, la capiscono e la raccontano. Il sapere orale viene tramandato per immagini. Il titolo scelto, per il progetto, rappresenta molto bene la volontà di superare il concetto stesso di bandiera nazionale che identifica qualcosa ma esclude qualcos’altro. Le opere si presentano come narrazioni aperte, da interpretare, ma che parallelamente propongono iconografie colme di significato. «L’arte non vuole costruire un’identità comune ma cercare di comprendere la complessità dell’identità che abbiamo, il linguaggio artistico include e supera i confini, soprattutto se si lega alla storia».203 L’esperienza di Ultrabandiere è stata emblematica, poiché si è trattato di uno dei casi meglio riusciti dell’unione tra diverse tecniche e discipline che hanno emesso in atto una differente maniera di lavorare ponendosi contro i dogmi imposti dalla società occidentale. Il progetto si è svolto in un edificio occupato, con famiglie richiedenti asilo, persone senza una casa: gli invisibili della società. Il massimo risultato non si ebbe con la sola creazione delle bandiere, ma anche grazie al fatto che i vessilli vennero esposti e accompagnati dai loro autori, in luoghi istituzionali quali musei, fondazioni e università. Questo fece sì che i creatori, con le loro storie, venissero messi a diretto contatto con spazi e persone con cui difficilmente sarebbero riusciti (e riuscirebbero tuttora) ad interagire.
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content/reflection/cohabitingcoexistence.md
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content/reflection/cohabitingcoexistence.md
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title="Cohabiting and coexistence"
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editors=["claudia.md", "emilia.md", "giacomo.md", "nicoletta.md"]
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has_highlights=["caroantonio.md", "ivoquaranta.md", "dichiachi.md", "natura.md", "posidonia.md", "espacelibre.md"]
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> Questa libertà non appartiene che a pochi, quest’aria non è di tutti! […] Di chi la salute e pace della gente, di chi l’integrità e fiducia dei giovani ogni paese! A chi ogni paese e tutta la Terra; di chi il Respiro! Oh, non per tutti, dirà. Si vorrebbe, ma non per tutti è possibile! E tacerà il nome onnipresente: Denaro! [...] Quando anche l’ultima libertà della Terra e dei suoi figli meno forti potrà essere comprata – com’è effettivamente comprata e ridotta un’agonia, e distrutta-, allora il concetto di libertà che ne esce è deturpato e sconvolto. Non è più un respiro; non è di tutti! È del più forte e il più bruto.
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Finiamo di leggere highlights e dal testo di Anna Maria Ortese (Cit.) e risuona la parola Denaro. Giacomo suggerisce che potremmo unire questo testo di Stefano Mancuso dentro il nostro spazio, nello studio a Calasetta che parla delle piante: la Nazione delle piante (Cit.), leggendo l’introduzione fa vedere come sia organizzata e governata , e rispetto al discorso del denaro forse è la decentralizzazione del potere?
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has_reflections = ["margine.md", "filrouge.md", "somesouthernquestions.md", "listofallhighlights.md", "listofallhighlights2.md", "listofallhighlights3.md", "listofallhighlights4.md", "listofallhighlights5.md"]
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has_reflections = ["cohabitingcoexsitence.md", "margine.md", "filrouge.md", "somesouthernquestions.md", "listofallhighlights.md", "listofallhighlights2.md", "listofallhighlights3.md", "listofallhighlights4.md", "listofallhighlights5.md"]
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title = "To be named"
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# A header of the spectre
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