From 0871742c251c14a3668f96813f2ad7151a9506fd Mon Sep 17 00:00:00 2001 From: Raytrayen Beakovic Lauria Date: Sun, 29 Aug 2021 09:14:24 -0700 Subject: [PATCH] Aggiornare 'content/highlight/scuola' --- content/highlight/scuola | 4 +++- 1 file changed, 3 insertions(+), 1 deletion(-) diff --git a/content/highlight/scuola b/content/highlight/scuola index 3ead657..7ae9ba6 100644 --- a/content/highlight/scuola +++ b/content/highlight/scuola @@ -2,4 +2,6 @@ editors=["raytrayen.md"] title="La discriminazione nella scuola" +++ -> Come dice Mara Benadusi in La scuola in pratica. Prospettive antropologiche sull’educazione, alcune società, partendo dalle loro. scuole, per via della frustrazione dovuta alla difficoltà di cimentarsi con problemi degli alunni di minoranza (e non), la usano per attribuire la responsabilità dei loro insuccessi al contesto socio-culturale dei bambini, deresponsabilizzando così le istituzioni scolastiche. La ricerca sulle cause che penalizzano gli studenti e le studentesse di minoranza nelle condizioni di vita familiari e lavorative dei genitori, oltreché considerare l’individuo «un caso difficile da risolvere», crea una classificazione tra casi più o meno bisognosi; la quale, partendo da una differenza culturale, viene risolta dalla scuola tramite un approccio politically correct. Questo accade nel mondo dell’istruzione come in molti altri ambiti della società, dove non è la condizione di essere studente o studentessa a determinare l’inferiorità quanto la posizione sociale che si ha nella società stessa. Questa gerarchia culturale la si trova per esempio nei carceri, nei centri d’accoglienza o nelle comunità; tutti (non) luoghi dove invece che valorizzare il soggetto, il suo bagaglio culturale e le sue potenzialità, vengono abbandonati a se stessi, nella loro condizione di infeririorità e invece che accogliere aumentano ancora di più il divario tra i soggetti benestanti e quelli di minoranza +> Come dice ![](author:marabenadusi.md) in La scuola in pratica. Prospettive antropologiche sull’educazione, alcune società, partendo dalle loro. scuole, per via della frustrazione dovuta alla difficoltà di cimentarsi con problemi degli alunni di minoranza (e non), la usano per attribuire la responsabilità dei loro insuccessi al contesto socio-culturale dei bambini, deresponsabilizzando così le istituzioni scolastiche. La ricerca sulle cause che penalizzano gli studenti e le studentesse di minoranza nelle condizioni di vita familiari e lavorative dei genitori, oltreché considerare l’individuo «un caso difficile da risolvere», crea una classificazione tra casi più o meno bisognosi; la quale, partendo da una differenza culturale, viene risolta dalla scuola tramite un approccio politically correct. Questo accade nel mondo dell’istruzione come in molti altri ambiti della società, dove non è la condizione di essere studente o studentessa a determinare l’inferiorità quanto la posizione sociale che si ha nella società stessa. Questa gerarchia culturale la si trova per esempio nei carceri, nei centri d’accoglienza o nelle comunità; tutti (non) luoghi dove invece che valorizzare il soggetto, il suo bagaglio culturale e le sue potenzialità, vengono abbandonati a se stessi, nella loro condizione di infeririorità e invece che accogliere aumentano ancora di più il divario tra i soggetti benestanti e quelli di minoranza + +form La scuola in pratica. Prospettive antropologiche sull’educazione, Editpress, Firenze, 2017, 1a ed. 2008 \ No newline at end of file